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Il futuro della Golf è a rischio con Euro 7 e bando alle endotermiche

La Golf non è un'auto qualsiasi per la Volkswagen. Negli anni 70 del secolo scorso la due volumi firmata da Giorgetto Giugiaro ha risollevato le sorti di Wolfsburg, allora in sofferenza per numerose cause, tra cui l'addio al Maggiolino, e per decenni è stata la regina del mercato automobilistico europeo. Ora, la situazione è completamente diversa, al punto che la sua esistenza futura nella gamma della Volkswagen non è da considerarsi più certa come nel recente passato.

Le parole di Schäfer. Il nuovo amministratore delegato della Casa tedesca, Thomas Schäfer, in un'anticipazione di un'intervista alla Welt, non ha voluto sbilanciarsi più di tanto, esprimendo una forte cautela sul futuro della berlina e rinviando una decisione ancora lontana dall'essere presa in via definitiva: "Ne sapremo di più tra dodici mesi”. Di certo, con le normative Euro 7, con il futuro bando delle endotermiche nel 2035 e con la necessità di puntare sulla mobilità elettrica, l'esistenza della Golf sembra decisamente a rischio malgrado le rassicurazioni del precedente amministratore delegato Ralf Brandstätter sulla nona generazione. “Dobbiamo verificare se valga la pena sviluppare un nuovo veicolo con un ciclo di vita non superiore a sette o otto anni. È estremamente costoso”, ha spiegato Schäfer. Dunque i tempi non giocano a favore di una nona generazione: l'ottava è stata lanciata nel 2019 e ora a Wolfsburg stanno lavorando a un aggiornamento, quindi non è detto che abbia senso investire su una nuova versione con il 2035 come orizzonte temporale massimo.

Prezzi in aumento. D'altro canto, Schäfer è stato chiaro nel prevedere un “significativo” aumento dei listini per i veicoli endotermici a causa degli standard di emissione sempre più severi previsti con l'Euro 7. Infatti, secondo il dirigente tedesco, le auto tradizionali rischiano di subire un incremento dei costi dai 3 mila ai 5 mila euro a causa della maggior complessità dei sistemi per la pulizia dei gas di scarico. “Con un'auto piccola, questi costi aggiuntivi difficilmente possono essere compensati. Quindi la mobilità entry level con motori a combustione sarà significativamente più costosa", ha aggiunto Schäfer, paventando la prossima scomparsa dai listini di offerte a partire da 10 mila euro. A suo avviso, “la mobilità individuale è un'esigenza fondamentale e deve rimanere realizzabile in futuro", ma la soluzione è rappresentata solo dalle auto elettriche. Anche in questo caso, però, i prezzi non saranno di certo accessibili. Il gruppo tedesco ha in programma di lanciare quattro modelli a batteria di piccole dimensioni: oltre alla ID.2, ci sarà un altro modello della Volkswagen, una Skoda e una Cupra. “Prevediamo di offrire l'ID.2 a meno di 25.000 euro. Tra tre anni, sarà un prezzo super allettante per un veicolo elettrico", ha assicurato Schäfer, sottolineando come il punto di forza dei nuovi prodotti sarà l'autonomia di almeno 350-400 chilometri.

 




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