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Cupra, c'è mancato poco...

Il motorsport può essere crudele. E lasciarti l'amaro in bocca anche quando pensi di avercela fatta. Lo sanno bene nel box del team ABT Cupra di Formula E, ma lo sa ancora meglio Nico Müller, pilota svizzero che oltre a correre con le monoposto a batteria compete anche nel mondiale Wec. L'ho seguito, sessione dopo sessione, durante la tappa italiana della Formula E, appena conclusasi a Misano, vivendo nel suo box i momenti salienti del suo weekend di gara. E scoprendo un mondo fatto di precisione, silenzio e, soprattutto, una gestione della tattica che mai mi sarei aspettato.

Pochi centimetri. Müller si è rivelato molto veloce sul giro secco per tutto il fine settimana, concludendo le due qualifiche al quarto posto. In gara 1 ha avuto un piccolo incidente che ha danneggiato la sua ala e che lo ha portato a chiudere in undicesima posizione, dietro al compagno di squadra Lucas di Grassi e appena fuori dalla zona punti. In gara 2, invece, lo svizzero è riuscito a restare nel gruppo di testa fino alla fine, passando terzo negli ultimi giri. Sembrava fatta, con il podio per la Cupra, ma sul traguardo è stato beffato dalla Jaguar di Nick Cassidy, che uscendo meglio dall'ultima curva è riuscito a mettersi davanti a Müller di pochissimo. Una manciata di centimetri: solo cinque centesimi di secondo. Una vera beffa, che però chiude un weekend in cui il team Abt Cupra è continuato a crescere, migliorando le prestazioni sessione dopo sessione.

Il software è la chiave. Durante la mia permanenza al box Cupra ho potuto parlare anche con Xavi Serra, direttore tecnico del team, che mi ha raccontato come nelle ultime gare siano riusciti a migliorare giro dopo giro, riducendo il gap con gli altri team per puntare al podio. Uno dei dettagli fondamentali di queste monoposto elettriche, spiega Serra, è il software di gestione del powertrain: è fornito solo in parte dal produttore dei propulsori (Mahindra nel caso della Abt Cupra, che non contenta delle prestazioni ha rescisso il contratto e passerà ai motori Porsche dal prossimo anno) e ogni team può personalizzarlo, modificando svariati parametri e creando un know how utile anche per le elettriche stradali.




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