Fino a qualche mese fa, i costruttori facevano a gara a chi anticipava lo stop all'offerta di veicoli con motori a combustione interna. Ora, la situazione è cambiata e non sono poche le realtà ad aver innestato la retromarcia, perché se prima l'imperativo era quello di adeguarsi ai voleri della politica, oggi il nuovo mantra è soddisfare le richieste di consumatori ancora desiderosi di acquistare modelli termici. Lo dimostrano le dichiarazioni dell'amministratore delegato della Skoda, Klaus Zellmer, che, in un'intervista ad Auto Motor und Sport, ha rivelato l'intenzione di offrire vetture a benzina e diesel fino alla fine legale dei motori a combustione prevista, salvo sorprese, per la metà del prossimo decennio.
I desideri del mercato. Dunque, la Freccia alata manterrà in gamma i modelli tradizionali fino al 2035."Fino ad allora, offriremo ai nostri clienti ciò che richiedono: dai motori diesel e benzina agli ibridi leggeri, dalle ibride plug-in ai veicoli elettrici a batteria", ha spiegato Zellmer. "Per noi non si tratta di partecipare alla competizione per l'ultimo motore a combustione, ma di concentrarci sui desideri dei nostri clienti". Con queste dichiarazioni, il manager conferma dunque i segnali emersi negli ultimi mesi su un rallentamento della domanda per le elettriche: "Negli ultimi mesi mi è diventato molto chiaro che se i consumatori sono riluttanti a rispondere al tema delle Bev, allora abbiamo bisogno di soluzioni alternative. Una è l'ibrido plug-in", ha precisato Zellmer. "Ci sono profili di utilizzo in cui un veicolo elettrico ha senso al 100%, ma per altre persone l'ibrido plug-in è estremamente attraente. Questa è la tecnologia giusta su cui abbiamo riposto la nostra fiducia". Inoltre, il responsabile della Skoda ha fatto presente come la recente decisione del governo tedesco di porre fine agli incentivi abbia generato "una certa disillusione" tra i consumatori. "Questo mi riporta al mio punto: è il cliente a decidere", ha concluso Zellmer, facendo così eco ad analoghe dichiarazioni del presidente della Toyota, Akio Toyoda.
I segnali dalla Spagna. Le parole del manager tedesco suggeriscono la possibilità che all'interno dell'intero gruppo Volkswagen sia in atto una revisione delle strategie di elettrificazione. In tal senso, ulteriori conferme arrivano dalla Spagna e in particolare dal direttore della produzione di VW Navarra, ossia dello stabilimento della Volkswagen a Pamplona, che fino a qualche mese sembrava destinato a sfornare solo elettriche tra circa quattro anni. "L'impianto è pronto a continuare a produrre auto termiche oltre il 2028", ha dettoMiguel Ángel Grijalba a La Tribuna de Automoción, sottolineando la disponibilità dell'intera struttura a produrre "ciò che chiedono" i vertici del gruppo e che l'eventuale richiesta "dipenderà dalla domanda". Dunque, a differenza del passato, lo stop alle auto tradizionali a Pamplona per il 2028 non è più scritto sulla pietra.