La Volkswagen conferma buona parte delle indiscrezioni della stampa tedesca su un ampio programma di ristrutturazione: il programma prende il nome di "ACCELERATE FORWARD | Road to 6.5" e, per ora, riguarda solo il marchio principale di Wolfsburg. L'obiettivo, spiegato ai sindacalisti del consiglio di fabbrica in un'apposita riunione, è chiarissimo: "Ottenere in modo sostenibile un margine operativo del 6,5% per salvaguardare gli investimenti nelle tecnologie del futuro e i posti di lavoro". A tal fine, il marchio dovrà migliorare di circa 10 miliardi di euro gli utili entro il 2026 (l'anno scorso il risultato operativo si è fermato a 2,6 miliardi).
Le misure. Il programma, che l'amministratore delegato Thomas Schäfer ha affidato a Stephan Wöllenstein per la sua attuazione, prevede diverse misure: razionalizzazione e accelerazione dei processi amministrativi, anche tramite un taglio dei livelli burocratici; aumento dell'efficienza nello sviluppo e nella produzione; razionalizzazione della gamma di modelli e contestuale riduzione del numero di varianti di equipaggiamento; miglioramento della qualità del prodotto e dei sistemi di vendita; ottimizzazione delle piattaforme MQB e MEB. A proposito della gamma, Schäfer ha fornito i primi esempi concreti: Volkswagen intende concentrarsi maggiormente su modelli dai grandi volumi. Pertanto, vetture come la vecchia Arteon saranno abbandonate. "Ci concentreremo su un piccolo numero di modelli principali. Ciò ridurrà la complessità e produrrà maggiori profitti", ha aggiunto il manager, facendo l'esempio della ID.7, che ha il 99% in meno di opzioni di configurazione rispetto a una Golf 7.
Le sinergie. Volkswagen, inoltre, intende "ottimizzare l'utilizzo della capacità della rete produttiva, al fine di aumentare la redditività e di poter rispondere in modo più flessibile alle fluttuazioni della domanda e del mercato". In tale contesto rientrano le potenziali sinergie con i brand di massa sotto la supervisione della stessa Volkswagen: la divisione veicoli commerciali, la Seat, la Cupra e la Skoda. La Casa di Wolfsburg ha spiegato che in futuro "la produzione sarà indirizzata in modo ancora più sistematico sugli stabilimenti multimarca e sulle piattaforme": è il caso dell'elettrica entry-level da circa 25.000 euro, affidata agli spagnoli di Martorell, oppure allo sviluppo e alla produzione della Volkswagen Passat e della Skoda Superb. Inoltre, è prevista "un'ottimizzazione delle spese", ad esempio attraverso attività post-vendita congiunte.
I tempi. Nel piano, Volkswagen non parla di chiusure di stabilimenti o di tagli alla forza lavoro. I dettagli dovranno essere definiti entro la metà di settembre con i rappresentanti dei lavoratori e il programma dovrà essere operativo entro ottobre per essere recepito in uno specifico accordo con i sindacalisti da inquadrare nel contesto del prossimo ciclo di pianificazione. Schäfer ha parlato di obiettivi "molto ambiziosi, ma possibili da raggiungere se uniamo le nostre forze: questo ci permetterà di salvaguardare i posti di lavoro, di finanziare il nostro futuro con risorse proprie e di continuare a investire in nuovi veicoli e tecnologie, nell'ammodernamento dei nostri impianti e nella formazione del personale". Insomma, Volkswagen dovrà diventare "più efficiente, più veloce e più efficace".
Le aperture. Come detto, la ristrutturazione avrà bisogno del via libera dei sindacati e in particolare del presidente del consiglio di fabbrica. La battagliera Daniela Cavallo, però, ha già fatto le prime aperture: "Siamo tutti d'accordo sul fatto che dobbiamo ottenere i risparmi senza ridurre i salari concordati collettivamente o perdere posti di lavoro. Perché le leve decisive sono altre". Per esempio, maggior cooperazione tra i marchi e più attenzione sui software e lla qualità del prodotto. "Mi aspetto una convincente integrazione di settori strategicamente decisivi. Dobbiamo finalmente mettere costantemente in moto queste leve centrali per sfruttare quelle opportunità di miglioramento che sono insite nella nostra azienda a lungo termine. In questo contesto, è anche importante mantenere la forza lavoro ben informata e coinvolta durante l'intero processo", ha concluso Cavallo.